Come un cadavere squisito, Roger Ballen - un grande fotografo sulla scena internazionale - e Hans Lemmen, un designer magistralmente ispirato alle sfide legate alle rappresentazioni della natura, si impegnano nel gioco inquietante dell'accoppiamento artistico, spingendo ogni artista integrare l'approccio dell'altro. Sforzo stimolante che, oltre il gioco della plastica e il risveglio delle risonanze formali, rivela una profonda affinità tra i loro due universi artistici.

© Hans Lemmen e Roger Ballen

Tra Roger Ballen e Hans Lemmen c'è un'ovvia comunità di immaginazione, che offusca la distanza tra loro. Nei Paesi Bassi, Hans Lemmen fa a pezzi le fotografie di Roger Ballen. Completa i frammenti così ottenuti o li inserisce in composizioni grafiche. A migliaia di miglia di distanza, Roger Ballen utilizza alcuni disegni di Hans Lemmen che integra in installazioni destinate a loro volta a essere fotografate.

Dalla sua installazione in Sudafrica, Ballen esplora i margini travagliati dell'umanità, dove, in un contesto di estrema precarietà, occupato solo da sopravvissuti, gli uomini non hanno né la capacità né la vanità per voler scappare natura. Questa indefinizione si riflette in particolare nella loro estrema vicinanza, la loro vicinanza agli animali.

Tuttavia Roger Ballen non si attiene a questa interpretazione politica. Alla maniera di Samuel Beckett di cui sostiene l'approccio, il suo lavoro ha una portata universale. Le sue immagini esprimono l'assurdità della condizione umana. Il manifesto è anche abbinato al lavoro di indagine psicologica. Le immagini di coloro che si sono lasciati alle spalle che posano davanti alla macchina fotografica sono tanti autoritratti come se, nella loro miseria, le modelle di Ballen gli consegnassero uno specchio che riflettesse le proprie aree grigie. Esplorano la morfologia inquietante e incerta della sua psiche.

In un contesto culturale e sociale molto diverso da quello del continente africano, Hans Lemmen esplora a modo suo il territorio immaginario in cui uomo e animale si mescolano. Nel suo lavoro grafico, come nel suo lavoro di scultore, l'artista persegue una ricerca instancabile delle origini.

Appassionato della sua infanzia per l'impronta che i nostri antenati preistorici hanno lasciato per terra, conserva la nostalgia per un tempo in cui l'uomo non ha vissuto al di fuori della natura. Per capriccio di un certo primitivismo artistico, denuncia la sofferenza della terra e delle specie viventi abusate dalla modernità.

La mostra del Museo della caccia e della natura ti consente di seguire i processi creativi dei due artisti. Gli stessi artisti, rappresentati da due figure a grandezza naturale seduti con occhi di animali, accolgono i visitatori attraverso un'installazione realizzata a quattro mani. Sono seduti nella prima stanza, accompagnati dai loro animali domestici e circondati da un dipinto murale contemporaneo: un disegno che attraversa le quattro pareti e il pavimento della stanza. La seconda parte della mostra, dedicata alle opere personali e individuali, precede le opere grafiche originali nate dalla collaborazione tra Ballen e Lemmen, sul principio dell'inclusione reciproca e del prestito. Per concludere la mostra, un video documenta la produzione di queste opere molto estranee alle rispettive pratiche, dimostrando in che misura l'arte si nutre di vincoli come quello che è stato definito qui.

Questa mostra, coprodotta dal Bonnefantenmuseum di Maastricht, sarà presentata lì nel 2018.

informazioni pratiche

Stazione di polizia: Claude d'Anthenaise e Jan-Philipp Fruehsorge

Museo della caccia e della natura
62, rue des Archives 75003 Parigi

Il museo è aperto tutti i giorni tranne il lunedì e i giorni festivi, dalle 11 alle 18, dalle 11 alle 21:30 il mercoledì.

Prezzo intero: euro 8
Tariffa ridotta: euro 6

Per maggiori informazioni: www.chassenature.org