Il canadese Stephen Ames, 58 anni, vince la 47esima edizione dell'Hassan II Trophy, già evento dell'European Tour dal 2010 al 2019 e ora una delle date del PGA Tour Champions, il circuito senior americano

Trofeo Hassan II: Ames, per il Canada!

Ames vince l'Hassan II Trophy – Photo credit @ChampionsTour

Nel 1971, quando Re Hassan II ha lanciato il suo principale torneo internazionale di golf a Marocco, il n'aurait sans doute pas imaginé l'incroyable évolution de l'événement jusqu'à cette 47e édition de l'année 2023. Durant les vingt-deux premières années, c'est à dire jusqu'aux deux victoires de l' immenso Payne Stewart nel 1992 e nel 1993, il Trofeo Hassan II era il terreno di caccia quasi esclusivo dei grandi giocatori americani, disturbato appena nel 1976 dallo spagnolo Salvador Balbuena e la vittoria nel 1991 di Vijay Singh, il fijiano che prenderebbe (temporaneamente) il posto di numero 1 del mondo Tiger Woods alla fine della stagione 2004.

Dal 1994 il resto del mondo si ribellò; Le star americane non saranno più le uniche ad apparire nelle classifiche. Anche se David Toms vincesse nuovamente il titolo nel 1999, due anni prima del suo grande successo all'US PGA 2001, tutte le nazionalità – o quasi – finiranno per schierare un giocatore nella lista del Moroccan Trophy: Nick Price per lo Zimbabwe nel 1995, Colin Montgomerie et Sam Torrance per la Scozia, Santiago Luna tre volte per la Spagna, Padraig Harrington per l'Irlanda, Ernie Els per il Sud Africa, e tanti altri…

La “globalizzazione” persiste e inizia nel 2010, quando il Trofeo Hassan II si unisce ufficialmente al Tour Europeo. Spagnoli e inglesi sono ancora nell'elenco dei vincitori. Ma a loro si unisce la Germania Marcel Siem nel 2013, la Corea del Sud Jeung-Hun Wang nel 2016 e, per la prima volta nei suoi 45 anni di esistenza, un francese, Alexander levy, che ha vinto il torneo nel 2018!

Affinché questa "parata delle Nazioni" si arricchisse ulteriormente di un nuovo Paese vincitore, sarà stato necessario attendere che il Trofeo entrasse in una nuova era, uscendo dall'European Tour per entrare a far parte del PGA Tour Champions (circuito senior americano) come unica tappa africana della stagione. Nel 2020 a Marrakech, Brett Quigley, ancora americano, ha vinto...

Ma dopo una pausa di due anni a causa del Covid, il "Ritorno dei Campioni" si è finalmente svolto nel febbraio 2023 presso il tradizionale corso di Dar Es Salam a Rabat. E la nuova nazionalità da inserire nella lista ha un sapore eccezionale!

Stephen Ames, 58 anni, è canadese. Ha guidato il torneo dall'inizio alla fine, da giovedì 9 a sabato 11 febbraio. Pubblicando carte di 67 (-6) e 70 (-3) per essere il leader largo a -9 dopo due round, raggiunge poi un modello assoluto di controllo delle operazioni nel terzo round finale: 18 foglie di fila! Non un tremito. Anche quando l'australiano Mark Hensby, che ha giocato al suo fianco nell'ultimo parziale, ha cominciato ad attaccarlo, siglando due birdie per rimontargli alle calcagna (-8 contro -9).

Chi avrebbe rotto?... La risposta alle buche 13 e 14, dove Hensby è esploso con due doppi spauracchi. Ad Ames è bastato srotolare il suo infallibile par machine per sfruttare al massimo i suoi primi due giorni eccezionali. Vittoria finale a -9 davanti a Mark Hensby, sempre 2° a -4, e una piazza di 3° a -3: gli americani Quickley e Stankowki, lo svedese Karlsson e un altro australiano, Richard Green.

È quindi un giocatore canadese a ricevere per la prima volta il famoso Khanjar, un prezioso pugnale con pietre incastonate del Trofeo Hassan II. Un'altra nazionalità sulla lista… O anche due! Perché originariamente, Stefano Ames, con due genitori nati a Trinidad e Tobago (padre di origini inglesi, madre di antenati portoghesi), era trinidadiano!

Nel 1989, emulando una nonna golfista che era stata due volte campionessa di Trinidad e Tobago, vinse lui stesso il Trinidad Open. Cinque anni dopo, nel 1994, era ancora sotto i colori di Trinidad e Tobago che lo vedevamo giocare al Lyon Open!

Poi il Canada è diventato la sua casa. Tanto da essere stato uno dei tedofori olimpici alle Olimpiadi del 2010 a Vancouver. D'ora in poi la sua vita è a Calgary, dove è comproprietario di diversi ristoranti e dove si dedica alla creazione di un nuovo campo da 27 buche, il Copithorne Club, il primo campo canadese che porterà il nome Johnny Miller/Stephen Ames firma. Una vita da golfista...

Nathalie Vion

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