Quell'estate, in mezzo a un uliveto, su una collina nel villaggio di Biot, le opere di Fernand Léger, Sonia Delaunay, Jean Arp si affiancano a quelle di Victor Vasarely, Nicolas Schöffer, Denis Brihat, Maxime Descombin e altri di altri settanta artisti e architetti.
Mostra Architecture Couleur Formes organizzata dal Gruppo Espace dal 13 luglio al 10 settembre 1954 a Biot (particolare), stampa ai sali d'argento, Museo Nazionale Fernand Léger © Foto: Dimitri Tibislawsky. Mobile obliquo di Maxime Descombin © Adagp, Parigi, 2016

Mostra Architecture Couleur Formes organizzata dal Gruppo Espace dal 13 luglio al 10 settembre 1954 a Biot (particolare), stampa ai sali d'argento, Museo Nazionale Fernand Léger © Foto: Dimitri Tibislawsky. Mobile obliquo di Maxime Descombin © Adagp, Parigi, 2016

Questa mostra all'aperto, organizzata dai membri del Gruppo Espace - fondato nel 1951 da Félix Del Marle e André Bloc - è concepita come un manifesto. Per tutti, si tratta di promuovere l'integrazione delle arti nell'architettura moderna per concepire un'urbanistica rispettosa delle necessità sociali oltre che funzionale oltre che estetica.

Tra i partecipanti, scopriamo i nomi più prestigiosi (Sonia Delaunay, Alberto Magnelli, Jean Arp, Fernand Léger, Bernard Zehrfuss ...) accanto ad artisti e architetti che iniziano ad affermarsi (Victor Vasarely, Jean Gorin, Servanes, Nicolas Schöffer, Morice Lipsi, Emile Gilioli, Edgard Pillet, Etienne Béothy, Cicero Dias, Jean Leppien, Robert Jacobsen, Jean Vago, Carlos Villanueva, Etienne Bertrand Weill ..) così come molti giovani sconosciuti (Claude Parent, Jean Mégard , André Bruyère, Denis Brihat, Maxime Descombin, Nicolaas Warb, Silvano Bozzolini, Michel Chauvet…).

Nell'ambito della ricostruzione, il Gruppo Espace intende dimostrare la necessità di una sinergia comune per costruire un ambiente di vita adatto all'uomo moderno. Insieme, rivendicano ad architetti e costruttori il ruolo strategico del consulente plastico al servizio dell'integrazione delle arti nell'urbanistica.

Dopo la distribuzione di un Manifesto e numerose pubblicazioni tra cui tre delle più famose riviste del XX secolo (L'architecture Today, 1930, Art Today, 1949-1954, Today Art and Architecture, 1955-67), la mostra all'aperto a Biot è un'opportunità per agire mostrando realizzazioni concrete che combinano tecniche tradizionali con quelle più innovative, il più vicino possibile agli abitanti.

Il Museo Nazionale Fernand Léger, che ha due gouaches su fibrocemento di Fernand Léger dipinte per l'occasione, ripercorre la storia di questa mostra atipica. Ciò consente anche di contestualizzare l'estetica monumentale di Fernand Léger e di comprendere meglio la realtà degli ordini decorativi che ha ricevuto.

La mostra 2016 non è concepita come una ricostruzione ma come un'evocazione di questo evento. Attraverso opere per alcuni presentate a Biot nel 1954 (sezione 2), documenti eccezionali recentemente riscoperti (reportage fotografici, filmati), la manifestazione colloca l'evento nel suo contesto storico-sociale (sezione 1), in connessione con gli altri eventi organizzati dal Gruppo Espace dal 1951 al 1963 (sezione 3). Nel particolare contesto del dopoguerra e del periodo della ricostruzione, vengono evocate le grandi figure di questo movimento astratto, in particolare i co-fondatori Félix Del Marle e André Bloc.

In conclusione, la mostra offre un'estensione sotto forma di interrogazione sul successo degli ideali promossi dal Gruppo. Lo studio di diversi progetti (villaggio policromo sulla Costa Azzurra, fabbrica Renault e città operaia di Flins, campus universitario di Caracas, ospedale commemorativo Francia-Stati Uniti a Saint-Lô) getta nuova luce sulla concreta materializzazione di questo Utopia.

informazioni pratiche

  • stazione di polizia generale: Anne Dopffer, curatrice generale del patrimonio, direttrice dei musei nazionali del XX secolo delle Alpi Marittime
  • Commissario: Diana Gay, curatrice del Museo Nazionale Fernand Léger, assistita da Laura Cattani
  • apertura: tutti i giorni, escluso il martedì, dalle 10 alle 18
  • tariffe: € 7,50, ridotto € 6, gruppi € 7 (da 10 persone) comprese le collezioni permanenti. Gratuito per i minori di 26 anni (cittadini UE o soggiornanti di lungo periodo nell'UE) e per tutti la prima domenica del mese
  • accesso: Museo Nazionale Fernand Léger Chemin du Val de Pôme, 06410 Stazione SNCF Biot Biot poi linee di autobus dirette: Envibus 10 e 21 (fermata museo Fernand Léger) in luglio e agosto, navetta gratuita tra la stazione di Biot e il villaggio (fermata museo Fernand Léger) In autostrada, uscita Villeneuve-Loubet, RN7, poi direzione Antibes a 2 km e prendere direzione Biot Aéroport de Nice-Côte d'Azur, 15 km
  • informazioni e prenotazioni su: www.grandpalais.fr - www.musee-fernandleger.fr