La galleria Thaddaeus Ropac è lieta di annunciare la prima mostra personale di Imran Qureshi nel suo spazio nel Marais. L'artista pakistano, nato nel 1972 e residente a Lahore, ha sviluppato uno stile unico che traspone i motivi, i simboli e le lavorazioni decorative della miniatura Mughal in un linguaggio decisamente contemporaneo.

Foto: DR

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La mostra riunisce tele, opere su carta e un video che insieme tessono un dialogo tra la vita e la morte. Il fogliame e la natura rappresentano la vita, mentre il rosso si riferisce alla morte. Questo rosso fa eco alla situazione attuale in Pakistan e nel resto del mondo, dove la violenza viene vissuta quotidianamente. "Eppure le persone non stanno abbandonando la speranza", spiega Qureshi. Da qui i fiori che spuntano dalla vernice rossa per esprimere la speranza che rimane nonostante tutto, la speranza per un domani migliore. "

Gli ornamenti floreali di Qureshi delineano i contorni dell'idea del paesaggio e rivestono la tela, allungando le loro radichette come viti. Ricordando la porosità dei confini, degli spazi e dei corpi osservati dopo violenti attacchi, costituiscono anche una metafora dell'interferenza tra strutture sociali e sensibilità personali. Le opere di Qureshi evocano la vulnerabilità dei corpi così come il tessuto sociale che costituisce la spina dorsale della nostra esistenza.

I titoli risvegliano risonanze sociali e culturali al di là delle metafore. E cercano ancora le tracce di sangue è tratto da una poesia di Faiz Ahmed Faiz, le cui canzoni l'artista ha sentito alla radio da bambino. Ci racconta dei morti sepolti senza aver ricevuto gli onori funebri e senza che alcuna indagine abbia chiarito le circostanze della loro morte.

Imran Qureshi, elogiato all'unanimità per la sua installazione sul tetto del Metropolitan Museum of Art di New York nel 2013, ha partecipato lo stesso anno al “Palazzo Enciclopedico” organizzato da Massimiliano Gioni nel padiglione centrale della Biennale di Venezia. Per l'edizione 2014 di Nuit blanche à Paris, ha realizzato due installazioni, nella biblioteca Sainte-Genevière e sul Quai d'Austerlitz. Lo stesso anno presenta diversi dipinti e un'opera on-site alla mostra inaugurale all'Aga Khan Museum di Toronto, dal titolo “Il giardino delle idee, arte contemporanea dal Pakistan”, mentre l'Eli and Edyth Broad Museum del Michigan ha ospitato la sua mostra “The God of Small Things”. La Ikon Gallery di Birmingham gli ha dedicato una mostra personale nel 2014-2015, come “Artist of the Year 2013” ​​designato da Deutsche Bank. È uno degli artisti invitati al padiglione iraniano del 56e Biennale di Venezia, fino a novembre 2015, per illustrare il tema “Il grande gioco”. Nel 2016, Imran Qureshi presenterà una mostra personale al Barbican, Londra e parteciperà all'inaugurazione delle sospensioni nelle nuove sale del Kunsten, Aalborg.

Le opere di Imran Qureshi sono nelle collezioni permanenti di istituzioni prestigiose come il Metropolitan Museum of Art di New York e il Victoria and Albert Museum di Londra.

Vernissage: sabato 12 settembre 2015, dalle 17.30 alle 20 alla presenza dell'artista

Per maggiori informazioni: www.ropac.net